"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

19.5.06

Leader in Sicilia cercasi.

Uno dei tanti aspetti del governo Prodi che ha trovato spazio sui giornali nazionali è l'assenza di ministri siciliani. Una polemica accesa dal centrodestra che nel passato governo Berlusconi aveva 4 ministri isolani. Si può certamente discutere sulle qualità di Miccichè, Prestigiacomo e La Loggia, oppure sulla sicilianità di Martino, ma sempre 4 erano.
Personalmente non sono colpito dall'assenza di ministri della nostra regione: è la riprova della scarsa qualità del personale politico siciliano del centrosinistra. Non abbiamo autorevoli esponenti della politica in Sicilia. Tant'è vero che l'Unione è sotto di 15 punti rispetto alla CdL. L'Unione non è forse stata costretta a scegliere un non-politico per la Presidenza della Regione?
Le classi dirigenti del centrosinistra hanno il dovere dell'autocritica. Le classi non dirigenti della stessa coalizione hanno il dovere della critica e quello di costruire una nuova generazione di rappresentanti del popolo siciliano in grado di rappresentare degnamente la nostra regione, capaci di puntare a ruoli istituzionali nazionali.
Napoli ha espresso tre presidenti della Repubblica: la Sicilia nessuno.
Ricordate il nome di un Presidente del Consiglio siciliano dalla nascita della Repubblica ad oggi? No? Tranquilli, neanch'io.
Ma siamo poi certi che l'Unione siciliana sia così povera di persone qualificate? Certo che non è così; ma siamo poveri di uomini e donne che siano per altri importanti punti di riferimento, insomma: ci mancano i leader.
L'unica a fare eccezzione è forse Anna Finocchiaro dei DS, eletta infatti capogruppo dell'Ulivo al Senato. Il suo nome è circolato anche per la Preseidenza della Repubblica. Eletta a guidare il gruppone di Palazzo Madama non poteva certo essere poi portata al governo. Gli altri esponenti di punta dei DS siciliani o sono capetti come Cracolici, Giannopolo e Capodicasa oppure vengono appena maltollerati dagli stessi capetti come Fava: serve un ricambio generazionale. Su Crisafulli pietoso silenzio: ma la sua sarà la provincia con la percentuale di consenso più alta per l'Unione.
Nella Margherita Bianco si è bruciato con la stupida idea di ricandidarsi a sindaco di Catania. Forte dei sondaggi (mi auguro che dopo l'esperienza di aprile nessun politico che si definisca serio ne comissioni più) ha perso malamente le elezioni: manco al ballottaggio è arrivato! Oltre Bianco abbiamo l'eterna invisibilità di Mattarella, il fallimento politico di D'Antoni, il chiaccherato Cardinale, il comodo Cocilovo.
Rifondazione Comunista è politicamente inesistente.
Nell'Italia dei Valori è approdato l'eterno leader Leoluca Orlando, rinato grazie ad Antonio Di Pietro ma dal futuro incerto. Punta a riguidare la città di Palermo ma rischia la fine di Bianco. Suo dovere principale, essendo l'unico vero leader politico siciliano (compresi quelli del centrodestra) è di consentire la formazione di una nuova classe dirigente del centrosinistra isolano. Sarà la sua grande eredità politica, in grado di sopravvivere alla sua esperienza personale.
Poche parole anche per Rita Borsellino. Scendendo in politica lo ha fatto con tutte le potenzialità di un leader, a parte l'età: quel che si dice un "leader naturale". Invece abbiamo tutti perso un'occasione, non imputabile esclusivamente a lei: speriamo di poterne parlare francamente dal 29 maggio in poi.

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