"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

22.2.06

Categorie mentali

Quotidiano di oggi.
Da figlio di partigiani a massacratore di Srebrenica.
Questo il cappello alla notizia relativa alla cattura del generale serbo Mladic.
“Da figlio di partigiani a massacratore”: come dire che un figlio di partigiani non potrebbe essere un massacratore.
Siamo grati ai partigiani italiani. Hanno dato il loro contributo nella guerra alla dittatura nazifascista. Siamo più grati a quei partigiani che, combattendo la dittatura nazifascista, puntavano ad istituire un sistema democratico, e un po’ meno grati a chi voleva sostituire una dittatura con un’altra. Ma non può sfuggirci che nella loro guerra i partigiani che ringraziamo hanno ucciso, realizzato attentati, fatto saltare bombe, e quindi, compiuto atti che oggi, invece che “di guerra”, definiremmo “terroristici”.
Lo scrivo per ricordare che tutto è relativo.
I partigiani sono per noi degli eroi, padri autorevoli della nostra Repubblica. Anche perchè hanno vinto. (Se avessero perso…ma, per fortuna, la storia non si fa con i “se”.)
Come Mazzini e Garibaldi sono dei patrioti che hanno dato la vita per fare l’Italia. Ma per fare l’Italia l’hanno anche tolta ad altri.
Per noi Mladic era un massacratore, ma per la sua parte, per la Nazione che ha difeso, per il popolo per il quale ha combattuto, era un partigiano. Figlio di partigiani.

18.2.06

Richard Gere è ingrassato negli ultimi vent'anni

TG5 delle 13,00 di sabato 18 febbraio.
Intorno alle 13,25 il conduttore Salvo Sottile legge questa notizia: “Richard Gere, vent’anni fa eletto l’uomo più sexy del mondo, è ingrassato. Lo rivela questa foto che vedete ripresa, pubblicata dal Daily Mail. Ma la moglie dice di amarlo nonostante qualche chilo di troppo”.
Ahimé, più o meno le parole lette dall’archorman del TG più visto d’Italia a quell’ora sono esattamente quelle che sto riportando. È possibile, chiedo al direttore Rossella che non legge questo blog, che quel giorno al mondo non sia accaduto nulla di più interessante cui dedicare due minuti del suo TG? Anche nel mondo dello spettacolo, o dello sport, non necessariamente le noiose notizie di politica o di guerra, o le sanguinanti notizie di cronaca.
Difendere la libertà di stampa è a volte faticoso e ingrato. Capita di doverla difendere dagli stessi giornalisti.

La guerra dei sondaggi

Gli ultimi dibattiti politici cui abbiamo assistito in TV si sono concentrati sui risultati diversi dei sondaggi.
Le pagine dei giornali non parlano d’altro e degli impresentabili dei due poli.
Non c’è modo migliore per mantenere lo status quo.
Vogliamo sapere invece come l’Unione intende migliorare l’Italia e come la Casa delle Libertà vuol fare domani quel che no ha voluto fare fino ad oggi: quali e quante leggi ad personam per il premier e famiglia e amici?
Grazie.

16.2.06

Unione a perdere

Caruso candidato di Rifondazione Comunista che preferisce Hamas a Mastella. Rifondazione stessa che blocca la candidatura di Ferrando per le dichiarazioni sui carabinieri morti a Nassirja. Il caso Ferrando che rivela come il 41% di Rifondazione sia su posizioni estremiste. La Martgherita candida De Mita capolista coi DS in Campania e una dei leader del fronte contrario alla libertà di ricerca scientifica: si inalberano Italia dei Valori nel primo caso ed il fronte referendario nel secondo. Orlando rifiutato dalla Margherita e recuperato da Di Pietro, come altri parlamentari uscenti di chiara aspirazione "democratica". Prodi presenta il programma e l'indomani lo sminuisce dicendo che se una cosa non vi è scritta non vuol dire che non si farà. Con Margherita e DS pare che ne scriverà uno più snello. La Rosa nel Pugno prima dice che il loro programma è Prodi, poi si rifiuta di firmare le 281 pagine nella pubblica cerimonia del teatro Eliseo di Roma, quindi annuncia che lo firmerà comunque, poi e altrove. A che c'è spara a zero contro la Chiesa, pretende che il riconoscimento delle coppie di fatto sia chiamato PACS, perchè se si chiama in altro modo non c'è lo stesso gusto. In Piemonte DS contro DS per la TAV, a seconda che si sia sindaco o altro.
Sono solo alcuni esempi del tentativo disperato fatto dall'Unione per perdere queste elezioni.
Verdi, PdCI, Rifondazione e Rosa nel Pugno preferiscono perdere piuttosto che provare a migliorare l'Italia governandola. Ogni tanto si ci mettono pure i partiti che dovrebbero dar vita alla svolta storica del Partito Democratico. Gli unidici (sic!) capipartito dell'Unione, e gli altri esponenti di primo piano di questa coalizione, danno troppo spesso prova di ingenuità politica. Litigano come se avessero già vinto le elezioni. Ed invece il centrodestra è in rimonta, più grazie all'opposizione che per merito delle tre punte. Diciamocelo. Berlusconi in tv non funziona più. Fini va un pò meglio ma è a giornate. L'unico in splendida forma è Casini. Sopratutto hanno indovinato le ultime mosse politiche. Le bufale le fanno dire alla Lega, litigano quanto basta per differenziarsi l'un l'altro ("marciare divisi per colpire uniti") ma non arrivano mai allo scontro. Fanno come Lombardo a Catania che ha intercettato i voti di chi s'era stufato della Casa delle Libertà mantenendolo però nel centrodestra.
Più ci avviciniamo alle elezioni, più l'esito mi sembra aperto, con gli indecisi nei sondaggi che sono ancora troppi.
Il centrsonistra si diverta a litigare, che il centrodestra si divertirà a governare.
In bocca a lupo, Italia.

13.2.06

Libertà di stampa 2

Puntata dell’altra sera dell’Incudine, trasmissione condotta dall’ex uomo politico socialista Claudio Martelli.
Alla domanda di Serena Dandini che chiedeva se preferiva il Martelli politico o quello conduttore, Gianni Minoli, giornalista di lungo corso e pure lui ex socialista ha risposto: “il politico”.
Condivido. La trasmissione di Martelli è noiosa. Le domande sull’incudine, che dovrebbero essere veloci ed incisive, tali da mettere in difficoltà l’ospite intervistato dal conduttore, non centrano l’obbiettivo neanche lontanamente. In questo Minoli resta, dopo tanti anni dalla nascita (e un po’ meno dalla morte) del suo Mixer, esempio non eguagliato.
Martelli, come ahimè molti altri conduttori, è stato condannato dal Garante per le Telecomunicazioni che lo ha riconosciuto colpevole di non rispettare la par condicio. Il ricorso lo ha presentato la Lega. E Martelli o si adeguava o interrompeva la trasmissione. Decisione che è indelicato prendere senza consultare il proprio editore. Sta di fatto che ha deciso di proseguire il programma e attenersi alle disposizioni del garante. Risultato: tre ospiti della Lega all’ultima puntata dell’Incudine. Si confrontavano con altrettanti ospiti di Rifondazione Comunista.
Nel post sotto a questo, denunciavo la pericolosità della condanna inflitta dal Garante a Ballarò, la trasmissione di RAITRE condotta da Giovanni Floris, reo di non aver invitato l’associazione (!) “Luca Concioni”. Nel post sotto si legge: “Ma ci rendiamo conto della deflagrazione che può portare la decisione dell’Authority? Ogni oscura associazione (e lo dico avendo molta stima per l’impegno della “Luca Coscioni” di cui conosco l’attività e qualche esponente) potrà pretendere d’essere invitata da un programma televisivo nazionale da tre milioni di telespettatori!”
Detto, fatto. Non potevo essere più facilmente profetico.
Nella sua trasmissione Martelli, per non subire altre condanne, oltre a Lega e Rifondazione ha invitato, udite udite, un rappresentante del Partito Comunista d’Italia Marxista – Leninista e, se ciò non fosse abbastanza, un rappresentante del Partito Maschio al Cento per Cento!!! Peccato che quasi certamente non li avete visti. Il primo con i baffoni alla Stalin, il secondo con capelli pochi spiaccicati sulla testa e sulla fronte grazie a qualche mezzo chilo di gel, giubbotto di pelle, occhiali neri (di notte e in uno studio televisivo, sic!!!) e, per farla completa, alla presentazione di Martelli saluta col segno V fatto con le mani!!!! Ma ci rendiamo conto?!?! Questa è l’informazione che vogliamo? Ci interessa ascoltare i loro programmi?? Lo ammetto. Io non ce l’ho fatta. Già non riesco ad arrivare alla conclusione di una puntata di questa trasmissione, figuriamoci l’altra sera. Povero Martelli. Ma veramente vogliamo che Berlusconi e Prodi si confrontino col Partito Maschio al Cento per Cento? In Italia esiste ancora il senso del ridicolo? L’hanno i nostri rappresentanti istituzionali? L’ha chi fa leggi e regolamenti? E chi le applica?
Avete capito che a me ‘sta trasmissione non piace. Ma per quei pochi che siete, consentitemi di esprimere la mia solidarietà a Martelli per il rospo che ha dovuto ingoiare.

6.2.06

Libertà di stampa

Prima pagina di un quotidiano nazionale di venerdì tre febbraio: “Disegni danesi su Maometto: proteste e minacce. Il rabbino di Francia: condivido l’ira dei musulmani”
Pagina due dello stesso quotidiano, il cardinale italiano Achille Silvestrini: “La cultura occidentale deve trovare un limite alla libertà”.
Pagina tre: “Mubarak: le vignette una miccia per i terroristi”.
Pagina quattro: “L’authority punisce TG4, Ballarò, Mentana e Martelli”. Fede dovrà fare pubblica ammenda e parlare molto di Prodi. Gli altri dovranno per forza invitare in studio la Lega, la Lista Pannella (che non c’è più) e l’Associazione Luca Concioni.
Conclusione.
La libertà di stampa è veramente in pericolo. Come la libertà di parola. I musulmani, il rabbino di Francia e un autorevole cardinale italiano pretendono che si scherzi su tutto, su tutti gli altri, ma non sulla religione: scherza coi fanti, ma lascia stare i santi! E perché? La satira è espressione della democrazia. Su tutto si deve poter fare satira.
E i giornalisti devono poter essere se stessi nel proprio mestiere. Ma ci rendiamo conto della deflagrazione che può portare la decisione dell’Authority? Ogni oscura associazione (e lo dico avendo molta stima per l’impegno della “Luca Coscioni” di cui conosco l’attività e qualche esponente) potrà pretendere d’essere invitata da un programma televisivo nazionale da tre milioni si telespettatori! Mentana, Martelli e Floris cambiano mestiere. I giornalisti devono cercare le notizie e dare quelle che hanno, nel modo che lo ritengono più opportuno. La libertà data ai giornalisti è una garanzia per noi. Anomali in Italia non sono i giornalisti ma il sistema televisivo italiano. Una sentenza della Corte Costituzionale ha definito l’attuale sistema contrario ai principi democratici della nostra carta. Un referendum popolare ha fissato a due il numero massimo di reti nazionali per ogni editore televisivo. Che si cambi il sistema. Creiamo più pluralismo tra gli editori e avremo più pluralismo tra i giornalisti che potranno esercitare fino in fondo e senza censure – che comunque non devono esserci – la loro attività. In base al referendum, Rai e Mediaset vendano ognuna una rete. Avremo sul mercato un altro editore. Più voci indipendenti più democrazia.
Nel nuovo millennio siamo costretti a recuperare concetti come la democrazia, la divisione dei poteri, la libertà d’opinione e d’espressione, il rispetto per gli altri. Resta attuale quanto detto da Voltaire: “Non condivido quel che pensi, ma darò la vita perché tu possa dirlo”. Nessuno deve dare più la vita per la libertà di pensare. Ed invece in Olanda un regista è stato ucciso da musulmani per un film sull’Islam e i giornalisti in Iraq sono stati bersaglio dagli attentati terroristici e dei colpi di cannone degli americani (morto un cronista spagnolo).
Il Potere, politico, religioso o economico che sia, non vuole libertà di stampa. Noi dobbiamo rivendicare il diritto ad essere informati. Noi dobbiamo difendere i giornalisti perché siano liberi di confezionare i loro prodotti televisivi e scritti come meglio credono, qualunque cosa pensino e dicano, da Fede al TG3.
Oppure saremo sempre meno informati e i potenti di turno si rafforzeranno sulla nostra testa senza nemmeno accorgercene.
Il potere che ci serve è la conoscenza. Chi conosce più di altri è potente più di altri.

2.2.06

Perchè

Come ho già detto, mi ritrovo titolare di questo spazio per caso. Diamogli un senso.
Sarà una piazza (che funzionerà se qualcuno la frequenterà).
Io cercherò di scrivere cose intelligenti e mi auguro interventi altrettanto intelligenti.
Sarebbe bello che tutti firmassero quel che scrivono e che questo spazio fosse utilizzato per esporre idee e confrontarle.
Spero di poterlo personalizzare il prima possibile, a partire dall’eliminazione dei termini inglesi.
Sarò giornalista obbiettivo, non più cronista ma osservatore. Rispetto al passato mi esporrò con qualche commento in più.
E se son rose, fioriranno…

1.2.06

Non sono un bravo navigatore di Internet. Non so come, non so perchè, pubblicando un commento sul blog di Tele Jato, mi sembra di capire che mi sono aperto un blog a mio nome.
Caso mai qualcuno dovesse finirci, diciamo che un "come" è successo non lo saprò mai. Un "perchè" riuscirò a trovarlo.
Domani.