"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

13.3.14

I prestanome dalla mafia alle provincie

Varata finalmente dall'Assemblea Regionale Siciliana l'epocale abolizione delle provincie.

La politica italiana continua a dare titoli meritori ad operazione imbarazzanti.

Le provincie NON SONO STATE ABOLITE.

Rimangono. Pertanto rimarranno le questure, che sono in ambito provinciale, come anche le prefetture, gli uffici provinciali del lavoro, quelli provinciali per la scuola, le opere pubbliche e bla bla bla.

Solo che in questi uffici ci sono burocrati selezionati secondo i meritevoli criteri della pubblica amministrazione italiana, mentre è stato eliminato l'unico livello in cui erano i cittadini, attraverso le elezioni, a scegliere gli amministratori.

Non solo. L'ARS ha cambiato nome alle provincie. Adesso si chiamano liberi consorzi. Per il momento sono 9 ma entro i prossimi sei mesi potranno aumentare di numero.
E chi amministrerà i liberi consorzi? Tolto il potere ai cittadini di scegliere gli amministratori, a chi è stato dato? Ai comuni, che nomineranno gli amministratori come già hanno fatto o fanno per le Asi, gli ATO, i Patti Territoriali: e presumibilmente con lo stesso risultato...

Questi amministratori, sia ben chiaro, saranno pagati: giustamente. Quindi i prestanome delle provincie avranno comunque un costo.

Ed in attesa che aumentino di numero, perché 9 son pochi..., con la stessa legge si sono aggiunte ben tre aree metropolitane, che ruotano attorno alle città di Palermo, Catania e Messina: anche queste avranno amministratori e burocrati individuati dai comuni: pagheremo pure loro?

Infine, la ciliegina sulla torta: NON SI SA QUALI SIANO LE COMPETENZE DEI LIBERI CONSORZI!!!

La legge non lo dice, provvederà un'altra che dovrà essere comodamente approvata dall'ARS, forse nel prossimo autunno.

Se tutte le riforme in calendario devono essere così, vi prego, cari amministratori siciliani, lasciate le cose come stanno, fate meno danno. Grazie.

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