"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

7.8.06

I ghetti sulle spiagge

Incredibile ma vero, a Riccione i musulmani hanno chiesto una spiaggia esclusiva solo per le loro mogli, cosicché si possano togliere il velo, in assenza di occhi maschili, e in presenza di bagnine pronte al salvataggio delle compagne di sesso.
Ancor più incredibile, al Comune qualcuno ha pensato di accontentarli! Ma per fortuna il colpo di sole è durato poco, l’amministrazione comunale ha risposto che non si può fare, mentre alcuni albergatori si sono resi disponibili ad accogliere la richiesta. Insomma, il mondo ha sbandato qualche minuto, poi è tornato “normale”.
Che gli albergatori, imprenditori, accettino l’idea, mi pare cosa assolutamente normale. Il loro mestiere è aumentare la clientela e non c’è modo migliore, da che mondo è mondo, di accontentare i clienti nelle loro esigenze. In questo poi gli albergatori, ed il loro personale di servizio, sono tradizionalmente insuperabili. Non giudichiamo buono un albergo in base alla sua esteticità ed al servizio offerto? Un servizio non è buono se accoglie le nostre richieste di clienti? Dunque mi sembra logico che, per “aggredire una fetta di mercato”, gli albergatori creino su parti delle proprie spiagge climi accoglienti per i loro clienti musulmani, anche riservando parti del loro litorale.
Ma che al comune, qualcuno abbia pensato di fare altrettanto è osceno.
L’imprenditore deve soddisfare le esigenze dei clienti, ma l’amministratore pubblico, non ha come parametro un “target” di clientela, deve guardare all’interesse generale, alle esigenze della collettività.
Cos’è l’integrazione? La sostituzione dei nostri valori con quelli dei nuovi ospiti? Dobbiamo noi adattarci alle loro abitudini di vita o loro accogliere quelle del Paese in cui decidono di vivere? Facciamo nostre le loro tradizioni? Apriamo alla poligamia? Ripristiniamo nella società il ruolo dell’uomo che era ai tempi dei nostri antenati? Impariamo l’arte dell’infibulazione (menomazione dei genitali femminili praticata da buona parte ma non da tutte le culture islamiche, che rende dolorosissima la prima volta di ogni donna e comunque sempre doloroso il rapporto sessuale. Scusate se ho specificato il significato: mi ha spinto a farlo il dizionario del computer che mi segnava il termine come errore, perché non presente nel suo dizionario: sono certo che siamo più acculturati di questi dizionari, non volevo offendere nessuno, ma il dubbio m’è venuto)?
Certo che no. In una moderna democrazia occidentale lo Stato – che deve essere laico – ha il dovere di rendere tutti i cittadini eguali. E se è costretto a discriminare va fatta salva la maggioranza non certo la minoranza. Ad ogni uomo deve essere consentito di vivere secondo le regole che vuol darsi col solo divieto che non limitino gli altri. “La libertà di ognuno deve finire dove comincia quella dell’altro”. Se questo deve valere per il governo che applica le leggi ed il Parlamento che le fa, figuriamoci per un’amministrazione comunale.
L’incertezza del comune di Riccione è frutto della mancanza di un moderno sistema valoriale. Fino alla caduta del muro di Berlino si scontravano le ideologie. Belle o brutte, condivisibili o meno, rappresentavano una griglia di valori in base ai quali gli amministratori pubblici sapevano come comportarsi, al di là dell’esistenza dei difensori della dottrina (i partiti). Oggi invece esiste una sola fonte di valori, la Chiesa, che infatti cerca di occupare gli spazi lasciati vuoti dal marxismo, dal liberalismo e da altre forme di ideologie intermedie, e prova a dettare canoni di comportamento e regole, trovando ascolto su chi non ha più una griglia su cui muoversi.
Ma la Chiesa, secolarizzazione di una religione, non può essere strumento di unità e sintesi di una società multirazziale quale è il mondo occidentale di questo millennio. La religione lega (re-ligio, latino: legare con corde o cappi) gli appartenenti ad una stessa fede, ma divide da chi ha una fede diversa. Cosa vogliamo fare? I ghetti? La spiaggia ghetto delle musulmane, quella degli ebrei?
Ecco perché serve un sistema di valori dell’Italia laica. Regole comuni e condivise, nel rispetto delle appartenenze altrui e delle minoranze, censorie però di quelle pratiche, anche tradizionali o religiose contrarie a valori basilari del mondo occidentale: del mondo occidentale dico, del nostro mondo, quello al quale apparteniamo, consapevole che non è vero che esistono valori universali, che sono invece sempre espressione di una parte protesa ad imporli ad altri che non li condividono.
Ecco perché bisogna consentire ai musulmani di vivere pienamente la loro religione ma senza quelle pratiche contrarie a valori laici ed occidentali come l’intangibilità della persona.
L’occidente ha una storia millenaria di lotta alle limitazioni della libertà dell’uomo e alle discriminazioni, razziali, sessuali, religiose. In Sicilia nel secondo dopoguerra si è combattuto il delitto d’onore. Oggi combattiamo, ma il termine è improprio se paragonato agli strumenti del passato, contro le discriminazioni nei confronti di chi ha tendenze sessuali non in linea con la maggioranza della nostra società. Non possiamo, dall’altro lato, accettare nuove discriminazioni o la riproposizione di vecchie, da parte degli immigrati per un malinteso senso dell’integrazione o dell’accoglienza.
Accogliamo le donne e gli uomini, non le violenze domestiche, come un giudice giudicherebbe la volontà di un occidentale di imporre alla moglie il velo. (Per questa volta, risparmiamoci le facili battute).
Ecco come può farsi serio un discorso avviato su argomenti leggeri.
Ma per il mondo globale e per l’Italia nel mondo globale, l’identificazione di valori condivisi e laici, che uniscano più fedi piuttosto che dividere in base alla fede, è la grande sfida di questo millennio.
Non rinunciamo a giocarla.

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