"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

7.8.06

Libertà di satira

Sull’Unità è scoppiata una querelle fra il disegnatore satirico Staino e il giornalista Marco Travaglio.
Quest’ultimo a dire peste e corna, secondo il suo stile non certo indulgente, dell’indulto e di chi lo voleva. Il primo a rappresentare Travaglio come un beria.
Fatemi dire innanzitutto che l’ipocrisia dell’Unità rasenta a volte il ridicolo. Essendo un giornale di partito, consapevole che l’indulto a sinistra ha detrattori o sostenitori a denti molto stretti, per non scontentare nessuna parte del suo (e)lettorato, ospita interventi, durissimi, dell’una e dell’altra parte, con gli autori che, privi anche del minimo stile, oltre a discettare della cosa, discettano pure su chi, fra le colonne del loro stesso giornale, la pensa diversamente. Non risparmiando l’insulto? No, direi piuttosto, cercando l’insulto più feroce da scaricare sulla testa dell’alleato-avversario-collega.
Chiusa la divagazione, preciso anche che, com’è noto a chi mi legge, sto dalla parte di Travaglio, cioè contro l’indulto. Non ho il suo stile al limite dell’offensivo ma condivido, in linea di massima, le sue posizioni, anche su questo argomento.
In una striscia Staino gli ha dato del beria. Travaglio si è offeso? Non lo so. Ma alcuni suoi amici sì. E sono scesi in campo per dire che, sì, la satira va bene, ma fino a un certo punto, ogni cosa ha un limite. Fra questi anche uomini politici.
Bene. Ogni volta che sento qualcuno voler limitare la libertà d’informazione o di satira, io m’in…zo.
Se in democrazia si accetta come se niente fosse che qualcuno sostenga la necessità di limitare la libera espressione altrui, finiamo su un crinale che può solo restringere gli spazi di libertà civile del singolo cittadino. Noi che non rientriamo nei ristretti circoli di potere sappiamo solo ciò che la stampa ci racconta anche per come ce lo racconta. E la vignetta satirica ha una capacità d’espressione che spesso supera il miglior articolo di un notista politico. Ecco perché, pur non pensandola come Staino, difendo il suo diritto di fare satira come ritiene più opportuno. Dopo di che, chi non ha le sue capacità, utilizzi tutti gli strumenti che una moderna democrazia occidentale gli mette a disposizione per dissentire. Ma non punti a chiudergli la bocca. Altrimenti presto qualcuno proverà a chiuderla a chi la pensa come lui.

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