"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

7.8.06

Intercettazioni, male (?) necessario

Decreto legge sulle intercettazioni telefoniche. Ecco un altro argomento su cui vigilare.
La gran parte delle più grandi inchieste dei magistrati hanno avuto in questo uno strumento fondamentale per individuare delinquenti d’ogni risma.
Il disegno di legge varato dal governo, nella sua prima stesura, ne limitava l’uso.
Dopo l’intervento necessariamente a gamba tesa di Di Pietro, il testo è stato modificato.
Ma è un disegno di legge, cioè una proposta che per diventare legge deve essere votata da entrambi i rami del Parlamento. Se ne riparlerà quindi a settembre. Non credo che anche su questo testo il governo alzerà le barricate. Ma si potranno consumare invece nuovi inciuci. In sostanza, l’uso delle intercettazioni potrà essere fortemente limitato dal Parlamento, magari con maggioranze trasversali come sull’indulto. D’altronde proprio le intercettazioni hanno svelato gli interessi fuori legge di molti esponenti del centrodestra e dei loro amici, ma anche di autorevoli esponenti dell’Ulivo e di loro compagni. Addirittura la maggioranza che ha votato l’indulto, senza IdV e PdCI, ma con FI e UDC, per le ragioni sopra esposte potrebbe allargarsi ad AN, ancora più solida, quindi.
Gli inquirenti devono poter usare tutti gli strumenti che la moderna tecnologia mette loro a disposizione per scovare chi delinque.
Certo, sapere che Vittorio Emanale, a settant’anni suonati va a puttane a patto che non costino più di € 200,00 non serve al buon esito del processo nei suoi confronti.
E allora si ricordi con severità ai magistrati che vanno escluse dal fascicolo le intercettazioni non pertinenti (la legge già lo dice).
Si cerchino, si individuino e si puniscano i delatori che, violando il segreto d’ufficio, fanno da fonti ai giornalisti. Ma non si tappi a questi la bocca. Compito del giornalista è cercare notizie e diffonderle, non censurarsi, non avere una notizia e non poterla dare se no rischia maximulte e galere. E che dovrebbe fare allora un giornalista? Pubblicare solo veline come ai tempi del Minculpop (Ministero della Cultura Popolare dell’era fascista: tra l’altro aveva il compito di fornire ai giornali le notizie pubblicabili e la lista di quelle da censurare)?
Dobbiamo vigilare. Ritengo brutto questo disegno di legge così come lo ha approvato il governo.
Facciamo sì che possa essere migliorato in Parlamento e non peggiorato.
Noi semplici cittadini, esclusi dai luoghi del potere vero, apprendiamo solo ciò che è pubblicato.
L’indipendenza della stampa deve starci a cuore come la nostra libertà. Il grado di libertà della stampa misura quello nostro ed il tasso di democrazia di un paese.

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