"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

28.7.08

Il futuro dietro le spalle

Massimo D’Alema vuole riformare la legge elettorale nazionale secondo il modello tedesco.
Ovvero, legge proporzionale; mantenimento dello sbarramento; correttivo maggioritario; nessun premio di maggioranza, sostanzialmente; sfiducia costruttiva (forse).
In Germania, dove al massimo il numero dei partiti è stato sei, le forze politiche si presentano alle elezioni ognuna con un proprio programma: in base al responso elettorale, pur di formare un governo, si alleano alla meno peggio. È stato così ad esempio l’ultima volta.
La CDU aveva un’intesa di masima coi liberali; l’SPD con i Verdi. Ma nessuna delle due coalizioni ha avuto la maggioranza dei voti dei tedeschi. Risultato: si sono alleati CDU e SPD (Grosse Coalition, grossa coalizione) in un governo guidato dalla leader della CDU Angela Merkel.
Perché a D’Alema questo sistema piace?
Baffino è convinto che l’attuale gruppo dirigente del PD, di cui lui fa parte, mai potrà vincere le elezioni. Piuttosto che cambiare gruppo dirigente e quindi mettersi da parte, preferisce un sistema che consenta loro di raggranellare un cospicuo numero di voti, puntando a fare il pieno a sinistra sfruttando lo sbarramento e il concetto di voto utile, come è stato pochi mesi fa, arrivando intorno al 30% sperando di governare poi col PdL che da solo non arriva al 51% ma va ben oltre il 35%, mettendo così da parte la Lega e gli altri partiti minori del panorama politico italiano.
Insomma, ancora una volta, mostra di preferire più i giochi di palazzo che la politica dell’interesse collettivo.

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