"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

28.7.08

È ripresa la battaglia dei poteri forti italiani contro il gruppo dirigente del PD.
Come ho già scritto, quando nacque il nuovo partito, gli editori di Repubblica e Corriere della Sera decisero che Veltroni era più adatto di Fassino e Rutelli, segretari dei partiti in scioglimento, per la guida della nuova cosa.
Lo hanno praticamente imposto, anche con una campagna di stampa che prendeva le mosse dalle scalate ad Antonveneta e BNL.
I due, e anche D’Alema, e lo stesso Veltroni, capirono e subirono.
Oggi pare che i due maggiori quotidiani italiani abbiano deciso che tutto il gruppo dirigente del PD va sostituito. Via Veltroni ma anche chi potrebbe succedergli, come Fassino, D’Alema e altri.
Li ritengono incapaci di vincere le elezioni nella prossima legislatura. Gli editori dei due giornali non vogliono il centrodestra ancora al governo. Specie Tremonti al posto di Berlusconi. Perché gli editori in questione sono quei petrolieri ma soprattutto quei banchieri che così poco piacciono al ministro dell’Economia. Dall’altra parte serve dunque una candidatura vincente che sappia sconfiggere la destra.
Quindi lor signori si tolgano dai piedi, facciano un passo indietro e se serve una spintarella convincente, eccola servita. D'altronde se in passato il centronistra ha potuto governare è stato anche grazie al sostegno dei salotti buoni della finanza e dell’imprenditoria italiana, rappresentati dai due giornali, cementati alla sinistra italiana da Prodi, ma disposti a far governare gli ex pci com’è stato con D’Alema e come avevano scelto che fosse con Veltroni.
Ma il loto tempo è finito. Se ne convincano e lascino posto ad altri, più allineati e soprattutto maggiormente capaci di portare a casa il risultato.

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