"Non condivido le tue idee, ma darò la vita perché tu le posesprimere". Voltaire

8.2.07

Flavio la peste

Mai avuta grande stima di Giovanna Melandri. Il ministro per lo Sport ha deciso di rivoluzionare il mondo del calcio, e si muove come un marziano, visto che questo mondo non lo conosce proprio.
Gli unici apprezzamenti pare li abbia ricevuti dai calciatori della nazionale che, festeggiando negli spogliatoi la vittoria della Coppa del Mondo, sembra abbiano iniziato a gridare: faccela vedè, faccela toccà. E lei, che come tutti aveva capito, indignata si è rivolta ai giornalisti precisando che i calciatori si rivolgevano alla coppa. Non c’è dubbio. Alla coppa pensavano, ma non a quella del Mondo.
Ma a confermare il parere negativo che ho di questa donna è la polemica che lei ha creato e che l’ha inseguita per settimane sui suoi soggiorni nella casa keniota di Flavio Briatore. Anche qui lei ha negato sdegnata. E anche qui ha provato a negare inutilmente l’evidenza. C’erano i testimoni, che lei smentiva. E alla fine, a smentire lei sono arrivate le foto. Inevitabile visto che dava dei bugiardi a gente come il direttore del TG5 Carlo Rossella, che ricorda tre incontri con l’allora deputato, e Simona Ventura, che, a casa di Flavio, insieme a Giovanna, ci ha passato capodanno insieme ad altre due amiche. Sarà stato lo stesso padrone di casa stanco d’essere così platealmente snobbato e schifiato, sarà stato uno dei bugiardi sinceri, o magari qualche altro indignato dalla bugie del ministro, alla fine qualcuno ha uscito le foto e non è certo mancato il settimanale disposto a pubblicarle. C’è Briatore e c’è la Melandri che balla con indosso un kaffetano.
Perché non mi piace la Melandri? Perché, come molti a sinistra, è ipocrita. Vuol apparire diversa da com’è. Migliore di com’è. Politicamente corretta secondo finti valori che imperverserebbero dalle sue parti politiche, dove Briatore è considerato kitch, da snobbare, certo non la persona da frequentare per un ex ministro della Cultura. I valori di Briatore sono le donne, i danari, il successo, la ricchezza, le case sparse per il mondo, non certo Marquez o Hess. La Melandri non poteva passare per amica di un tale buzzurro, che ha osato indignarsi per la tassa sugli yacht dei ricchi voluta dal presidente della Regione Sardegna, ricco pure lui ma di centrosinistra e con le letture e i valori giusti.
Bèh, poteva pensarci prima di cedere alla bellezza della ricchezza. Se proprio disprezza Briatore, ma io non ne vedo il motivo, poteva evitare di frequentarlo, invece di fare questa figuraccia.
L’Italia non ha bisogno di Briatore, ma può certamente fare a meno della Melandri: il suo posto potrebbe essere più efficiente in mano ad altri. Ma in questo non è la sola.

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